Civitavecchia – S. Marinella

Contesto

Nell’ambito del progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica dell’ENEL di Torrevaldaliga, a nord di Civitavecchia, è stato previsto la realizzazione di alcune banchine attrezzate per lo scarico del carbone. Queste hanno richiesto il dragaggio dei fondi antistanti la centrale e la conseguente rimozione di una vasta porzione, pari a un ettaro della prateria di Posidonia oceanica nell’area della Mattonara (Sito di Interesse Comunitario SIC IT6000005),
designata nel 2016 come Zona Speciale di Conservazione (ZSC IT6000005), a nord del porto di Civitavecchia (RM) (mar Tirreno centrale). Le attività dell’ENEL sono state assoggettate a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA 6923/2002) e nell’ambito del relativo decreto VIA è stato prescritto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) che ENEL Spa realizzasse, come misura di compensazione del danno alla prateria, un trapianto di P.
oceanica.
Il trapianto è stato realizzato prima delle attività di dragaggio, tra agosto 2004 e marzo 2005, in aree, individuate come idonee, all’interno dell’attuale Zona Speciale di Conservazione (ZSC IT6000007) situata tra il comune di S. Marinella e l’abitato di S. Severa (Fig.1).

Figura 1 – Area interessata dal trapianto
con le delimitazioni delle attuali
Zone Speciali di Conservazione (ZSC)

 

Tecnica di trapianto

Per ancorare le talee al substrato sono state utilizzate cornici in cemento di 50×50 cm (Fig. 2), con lume interno 40×40, per una superficie utile pari a 1600 cm2. Lo spessore delle cornici è di 6-8 cm. Esse sono armate con rete di ferro zincato a maglia poligonale, di luce adatta a trattenere le talee (circa 1,5-2 cm). La messa a dimora delle talee avviene a mano in immersione subacquea, semplicemente infilando i rizomi nelle maglie della rete poligonale, in modo che il rizoma stesso o le radici siano a contatto con il sedimento. Le maglie della rete metallica impiegata è sufficientemente duttile, da poter essere schiacciata e assicurare saldamente la talea al modulo di ancoraggio. La tecnica è stata utilizzata su un fondo sabbioso.

Figura 2- Modulo di ancoraggio delle talee.

Monitoraggio pregresso del trapianto del 2004-2005

Dopo tre mesi dal termine delle operazioni di trapianto delle talee, si è proceduto all’avvio delle attività di monitoraggio, che ha avuto inizialmente durata di cinque anni. Le attività eseguite nel corso della fase di monitoraggio sono state di tipo non distruttivo e distruttivo. Ai fini del monitoraggio non distruttivo sono state eseguite esclusivamente misure in situ, sia per le aree di trapianto, sia per la prateria al contorno. Quattro volte all’anno, per cinque anni, sono state effettuate le seguenti misure in immersione:

  • conta delle talee residue e/o numeri fasci per modulo;
  • determinazione dell’accrescimento fogliare attraverso il metodo di Zieman (1974) secondo quanto preconizzato da Ott (1980), con l’esclusione del tempo 0, al quale viene eseguita la sola punzonatura delle foglie
  • determinazione del rango e della lunghezza/larghezza della foglia più lunga
  • determinazione dello stato degli apici e stima del tessuto bruno
  • valutazione qualitativa della comunità epifita delle foglie

Dopo i primi 5 anni (giugno 2005 – marzo 2010) il monitoraggio è stato interrotto come da prescrizione ai sensi del Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA 6923/2002), ma dal 2014 è ripreso a cura di Enel Produzione S.p.a. Dal 2014 al 2017 sono state effettuate tre campagne di monitoraggio, in continuità con il protocollo di monitoraggio sopra descritto, riducendo di circa la metà lo sforzo di campionamento sia nel monitoraggio distruttivo che nelle indagini sulla prateria naturale. In Fig. 3 sono rappresentate schematicamente le fasi temporali del trapianto e successivi monitoraggi.

 

Figura 3 – Schema temporale delle campagne di monitoraggio eseguite sul sito di Santa Marinella dal momento del trapianto

 

Attività di monitoraggio nell’ambito del LIFE SEPOSSO

Tra il 25 e il 29 Giugno 2018 il Partenariato SEPOSSO ha partecipato alle attività di campo sul sito di trapianto di S Marinella. Il monitoraggio, non distruttivo, è stato effettuato su un sub-campione delle stazioni di monitoraggio presenti nel sito di S. Marinella (Fig. 4) per poter confrontare i dati con quelli pregressi, considerando l’enorme estensione del trapianto oggetto di studio. Tali stazioni sono state individuate sulla base dei dati esistenti rappresentando le diverse tipologie di stazioni, da quelle in cui sono state raggiunte le migliori performance di trapianto, a quelle con peggiori performance (stazioni delle radure 59, 70, 6 e 4). Sono state previste due campagne di monitoraggio (estate 2018 e estate 2019). Sono state eseguite le seguenti attività:

attività 2018:

  • conta del numeri fasci per modulo (in stazioni di trapianto)
  • stima di densità fogliare (in stazioni di controllo)
  • determinazione del rango e della lunghezza/larghezza della foglia più lunga
  • determinazione dello stato degli apici e stima del tessuto bruno
  • valutazione qualitativa della comunità epifita delle foglie
  • prelievo fasci per lepidocronologia su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)
  • campionamento di fauna associata mediante sorbona su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)
  • studi sulla microdistribuzione dei fasci su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)

attività 2019:

  • stima di densità fogliare nelle patch presenti su fasci trapiantati;
  • stime di copertura di P. oceanica nelle aree di trapianto;
  • indagini video-fotografiche nelle aree di trapianto volte alla realizzazione di foto-mosaici;
  • conta del numero di patch nelle aree di trapianto e misura delle patch più rappresentative;
  • conta del numero e misura della lunghezza dei fasci plagiotropi ai margini della cornice di trapianto
  • prelievo fasci per lepidocronologia su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)
  • campionamento di fauna associata mediante sorbona su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)
  • studi sulla microdistribuzione dei fasci su stazione di trapianto e su prateria naturale (su alcune stazioni selezionate)

Figura 4 – Radure di trapianto (azzurro) e stazioni (giallo) di monitoraggio.

 

Filmato acquisito nel 2018 su radura 6