Cambiamo l’approccio di governance per le ricerche future
In Italia la maggior parte delle attività di trapianto di Posidonia oceanica sono indicate, nell’ambito della VIA, come misura di compensazione di danni causati alle praterie da opere e infrastrutture costiere. Il monitoraggio finalizzato a verificare l’efficacia delle misure di compensazione nel tempo, non sempre viene inserito negli Studi di Impatto Ambientale (SIA) e/o nelle prescrizioni delle Valutazioni d’Impatto Ambientale (VIA) e, nei pochi casi in cui compare, viene previsto per brevi periodi, raramente per non più di cinque anni.
Ciò che ne consegue è che i risultati di simili monitoraggi forniscono informazioni parziali sull’efficacia dei trapianti effettuati. Ad esempio, possono mostrare l’andamento della dinamica di crescita delle praterie trapiantate solamente a breve termine, sebbene sia noto che la crescita delle praterie di Posidonia sia molto lenta e si apprezzi realmente solo a lungo termine.
Pertanto, in considerazione delle finalità a lungo termine che caratterizzano le misure di compensazione, come ad esempio previsto della Direttiva Habitat (92/43/CEE), è necessaria la previsione di un monitoraggio di attuazione delle stesse misure sia ante che post operam, al fine di verificare costantemente il raggiungimento degli obiettivi prefissati da tali misure. Inoltre, la recente direttiva concernente la VIA (EIA 2014/52/UE) introduce importanti novità in merito al ruolo, all’efficacia e all’efficienza del monitoraggio ambientale nell’ambito VIA, definendo specifiche attività finalizzate alla verifica dei risultati attesi dall’intero processo di VIA, evitando che si riduca ad una mera procedura amministrativa e ad un esercizio formale.
Azione B.2: Il monitoraggio della performance dei trapianti di Posidonia oceanica esistenti
Nell’ambito di questa azione sono stati raccolti nuovi e ulteriori dati utili a valutare la performance dei trapianti di P. oceanica esistenti in Italia e a definire specifici protocolli di monitoraggio per valutarne l’efficacia. Inoltre, l’analisi della performance dei trapianti esistenti costituirà la base delle future ricerche sulla dinamica di crescita delle praterie di Posidonia trapiantate.
Le attività si sono svolte attraverso due campagne di attività subacquea (primavera-estate 2018 e 2019) in tre siti in cui sono stati effettuati trapianti di Posidonia a seguito di diversi impatti antropici, Piombino (Toscana), Ischia (Campania) e Civitavecchia (Lazio), e nel sito di Augusta (Sicilia), in cui è stato effettuato un trapianto con la finalità di recuperare l’habitat a Posidonia preesistente.
Civitavecchia – Santa Marinella (Lazio)
Augusta – Priolo Gargallo (Sicilia)
In questi siti sono state utilizzate diverse tecniche di trapianto selezionate in base alla tipologia di substrato (sabbia o matte) su cui operare e all’estensione del trapianto da eseguire (da 1000 m2 a 10000 m2). I trapianti, inoltre, sono stati realizzati in anni diversi e diversi sono stati i piani di monitoraggio (ad esempio durata, frequenza, parametri indagati) eseguiti per valutarne l’efficacia.
In ogni sito sono state realizzate le attività di monitoraggio in modo tale che ogni partner del progetto potesse partecipare attivamente, condividendone la pianificazione, la raccolta dei dati e i risultati ottenuti.
Ogni monitoraggio è stato realizzato con modalità non distruttiva e pianificato in base all’età del trapianto. Per tutti i trapianti è stata effettuata la conta dei fasci, valutata la loro sopravvivenza e il loro stato di ricolonizzazione. Sono stati raccolti in situ dati sui principali parametri fenologici (ad esempio, la lunghezza della foglia adulta più lunga), dati ecologici (ad esempio, stima di ricoprimento della comunità epifita). Questi dati sono stati confrontati (ove possibile) con quelli ottenuti da praterie naturali circostanti. Inoltre, sono state realizzate foto e video per registrare il più fedelmente possibile lo stato generale del trapianto.
Oltre a questi siti sono stati presi in considerazione anche ulteriori siti in cui sono state realizzate attività di trapianto sia come misura di compensazione sia come attività di recupero ambientale.